IL PROGETTO DI AGGREGAZIONE
Già nel 2000, con una produzione di circa 92mila forme, la Latteria era già diventata la seconda più grande cooperativa produttrice di Grana Padano. A partire dai primi anni del nuovo secolo la cooperativa ha avviato, negli anni, un percorso di aggregazione tra diverse realtà casearie. Nel 2002 alla Latteria Sociale Mantova aderisce come nuovo socio la cooperativa Santangiolina di San Colombano al Lambro (Lo). Nel 2009 viene raggiun-la cessione di una parte del latte in conto lavorazione. Una partnership che si trasforma successivamente in un progetto di fusione formalizzato nel 2011 con l’acquisizione della Latteria di Marmirolo e della quota di Grana Padano prodotta con la matricola 437. Nel 2014 lo stesso rapporto di collaborazione viene avviato con il Caseificio Santa Maria Formigada di Bagnolo San Vito che viene poi acquisito nel 2015 ottenendo anche la produzione di Grana Padano contrassegnata con la matricola 473. Nel 2012 il Gruppo cooperativo acquisisce alcune migliaia di quote forme Grana Padano da un fallimento.
I DANNI LEGATI AL TERREMOTO DEL 2012
Ogni sito produttivo è dotato di un proprio magazzino di stagionatura. Nel 2001 è stato completato il nuovo magazzino di Sant’Antonio di Porto Mantovano che oggi può contare su due strutture, una da 110mila forme e una da 90mila forme. I magazzini di Marmirolo e Bagnolo San Vito possono ospitare rispettivamente 120 mila e 40 mila forme. La scossa del 20 maggio che ha colpito anche il vicino territorio emiliano, e quella ancora più violenta del 29 maggio 2012 avevano fatto crollare a terra circa 140mila forme per un danno stimato tra i 20 e i 30 milioni di euro. La solidarietà e lo spirito di collaborazione di tutti, assieme al prezioso contributo del Consorzio di tutela del Grana Padano, avevano all’epoca aiutato la cooperativa a superare il momento di difficoltà. Entrambi i magazzini sono stati ricostruiti e migliorati tecnologicamente secondo leggi antisismiche.