Latteria Sociale S. Angelo Soc. Agricola Cooperativa

Tracciato 23521

Matricola: MN432

Raggruppa 814

T: 0376 96119/96696 | F: 0376 925147

Raggruppa 818

Via Contrargine Nord, 5
46010 – Campitello di Marcaria (MN)

Entriamo alla latteria Sant’Angelo e per prima cosa vediamo uno spaccio pieno di persone e la Signora Patrizia indaffarata ad accontentare tutti che ci chiede se abbiamo bisogno.

Chiediamo del Sig. Mauro così ci accompagna da lui, è occupato nella stanza vicina con una famiglia di turisti romani che sono venuti a conoscere come si fa il Grana Padano.

Ancor prima di sederci Mauro chiede se vogliamo un caffè, era già pronto ed era il suo ma è felice di cederlo a noi. Ci accomodiamo a questa tavolata dove gli ospiti, il Sig. Marco con la moglie e quattro figli, raccontano le loro impressioni in merito a quello che hanno visto durante la visita in latteria.

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La cosa che più li ha colpiti è lo spirito di squadra che c’è tra i dipendenti. Mauro spiega che non potrebbe essere diversamente, tutto il lavoro deve essere concatenato alla perfezione quindi la sintonia tra tutto il personale è fondamentale.

Altro particolare rimasto impresso nella mente di questi ospiti è il fatto che la tecnologia aiuta ma il grosso del lavoro è ancora manuale e il risultato è conseguenza dell’esperienza dell’uomo.

Insomma: si all’innovazione ma è la tradizione a farla da padrone.

Interviene quindi il più piccolo della famiglia e si chiede se la cagliata si può mangiare, e Mauro spiega che in effetti è possibile assaggiarla ma è sicuramente meglio avere pazienza e aspettare 9 mesi per avere il prodotto finito spiega poi che una volta estratta la massa caseosa rimane il siero di lavorazione che soprattutto in passato veniva dato ai suini. Per i maiali il siero è positivo perché mangiano in forma liquida, il vantaggio di utilizzarlo al posto dell’acqua è che apporta lattosio e proteine quindi è molto vantaggioso per l’animale.

Oltre a guidare questa famiglia nella produzione Mauro ha anche fatto loro assaggiare Grana Padano di differenti stagionature, per far capire le differenze tra un 9 mesi, un oltre 16 e un Riserva e per trasmettere loro la “vitalità” di questo prodotto, sempre in evoluzione.

Si parla poi di differenze rispetto al Parmigiano Reggiano, senza pensare ad un competitor ma ad un cugino, con caratteristiche diverse dalle nostre ma sempre DOP.

La conversazione si sposta anche su come fare il formaggio in casa e perché no il burro.

Mauro quindi sfodera la sua personale tecnica: “Latte intero (possibilmente appena munto) una bottiglietta di vetro e un recipiente con acqua e ghiaccio. Iniziare a sbattere la bottiglia con il latte, rinfrescare e sbattere di nuovo. Insomma uno sbattimento! Ma poi il burro è buonissimo e su una fetta di pane e marmellata ancora meglio!”

E dal burro si passa a parlare di “ricotta” che si chiama così perché il siero rimasto dalla lavorazione del Grana Padano viene proprio “ri-cotto”.

Dopo questa esperienza i ragazzi vorrebbero fare un “Campo Scuola Grana Padano” i genitori invece vorrebbero vedere da qualche parte in Italia o in una grande città nel mondo una “Boutique del Grana Padano”.

Insomma un sacco di stimoli e di belle idee che ci accompagnano in questo insolito incontro.

Gli amici romani ci lasciano per continuare la loro vacanza e dopo una foto di rito, Mauro ci riporta alla Latteria Sant’Angelo e alle sue peculiarità, insieme facciamo un giro in caseificio, sono le 13.00 e la lavorazione è terminata, ora lo staff è alle prese con le fasi di pulitura in modo da lasciare il caseificio nelle perfette condizioni per riprendere la produzione il mattino seguente intorno alle 5.00

Terminiamo il giro nei nuovi uffici, i lavori sono ancora in corso ma Mauro non vede l’ora di potersi spostare, avrà finalmente più spazio a disposizione per tutti i suoi materiali e forse anche un collaboratore a cui poter delegare un po’ di compiti.

Grazie alla Latteria Sant’Angelo e al suo prezioso staff per la passione trasmessa.