EXPO, GRANA PADANO: TOLLERANZA ZERO CONTRO 'FALSI' ALIMENTARI. PER NOI DANNO DA 1 MILIARDO DI EURO
Desenzano d/G, 27 febbraio 2014 - "La confusione causata dai generi alimentari contraffatti, ‘similari’ o di ignota provenienza, sempre più presenti sugli scaffali dei supermercati e dei negozi al fianco delle eccellenze del made in Italy, penalizza in maniera pesante i consumatori e le aziende produttrici. Un danno che, solo per il Grana Padano, vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia".Parte da questa considerazione Stefano Berni direttore generale del Consorzio Grana Padano, il formaggio Dop più consumato del mondo, con oltre 4 milioni e 500 mila forme, per condividere "pienamente e senza esitazioni" la tesi espressa oggi dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che, a Parigi per promuovere Expo 2015, ha sottolineato come l'evento milanese debba essere anche un'occasione per promuovere e intensificare la lotta alle contraffazioni alimentari e la tutela delle indicazioni geografiche protette.
"Un recente studio dell’Università Piemonte Orientale - ricorda Berni - evidenzia una elevatissima incidenza di errori nella scelta dei prodotti sullo scaffale, che può tradursi in una notevole alterazione delle dinamiche di mercato. Inoltre, la mancanza in etichetta della dicitura che indica il luogo di produzione e i molteplici nomi di fantasia italiani, anche attraverso l'utilizzo della scritta 'Gran', contribuiscono a disorientare il consumatore. Ma la vera beffa è che tutto questo, per le leggi comunitarie, è legittimo”.
"Da sempre – conclude il direttore generale del Consorzio Grana Padano - siamo in prima linea nel sollecitare risposte concrete dalle istituzioni nazionali e comunitarie per contrastare questa problematica che colpisce il nostro prodotto e tutto il made in Italy di qualità. Ma soprattutto, come ben sottolineato dal presidente Maroni, mette spesso a rischio la sicurezza alimentare e la salute del consumatore. Servono, quindi, provvedimenti normativi che obblighino ad indicare in etichetta il Paese di provenienza del prodotto e occorre che sugli scaffali della GDO i prodotti DOP e IGP siano separati e ben distinti rispetto ai loro similari”.
Anche nel 2014 Grana Padano impegnerà per le attività di controllo e vigilanza alla produzione 7 milioni di euro, per garantire la qualità e la sicurezza del prodotto in coerenza con i valori propri del Grana Padano e nel rispetto dei consumatori che ogni giorno gli danno fiducia.