BILANCIO POSITIVO PER LE VENDITE DI GRANA PADANO NEL 2019: VOLUMI IN LEGGERA CRESCITA
13/02/2020
La crescita dell’export traina le vendite della Dop che in Italia scontano, tuttavia, una flessione del 2,1% nei volumi, a fronte di un progresso del 6,2% del giro d’affari. Attenzione all’anonimato nel canale horeca che continua a spingere i consumi dei similari
Il Grana Padano è risultato essere, nel 2019, il formaggio a pasta dura (di latte vaccino) più consumato in Italia. Su un totale di 3,3 milioni di forme commercializzate al dettaglio nel nostro Paese nella categoria dei “duri”, secondo i dati Iri retail, quasi la metà (48,1%), pari a 1,6 milioni forme, sono state di Grana Padano (con il Trentingrana). In seconda posizione, con il 31,1% dello share, si è classificato il Parmigiano Reggiano (circa 1 milione di forme), e subito dopo sono arrivati i similari con una quota del 20,7% (con poco più di 660mila forme). Va comunque rilevato che IRi rileva circa il 55% dei consumi in Italia
In un contesto come quello attuale, in cui il prezzo resta una leva prevalente di orientamento dei consumi, la minaccia arriva dai similari che continuano a farsi strada sul mercato. Nel 2019 le vendite in volume di Grana Padano hanno perso il 2,1% rispetto all’anno precedente. Il Parmigiano Reggiano ha contenuto la flessione all’1,4%, mentre i similari sono progrediti del 5,7%. Nel complesso la categoria dei formaggi a pasta dura ha limitato le perdite in quantità all’ 0,2%.
Il giro d’affari del Grana Padano è cresciuto del 6,2% in Italia
In valore, invece, è andata meglio al Grana Padano che nei consumai al dettaglio nel nostro Paese cresciuto del 6,2%, mentre il Parmigiano Reggiano è aumentato del 4,2%. A guadagnarci di più sono stati, tuttavia, i similari che sono cresciuti quasi del 9%.
Entrando nel dettaglio il prezzo al kg ha effettivamente influenzato l’andamento dei volumi: l’aumento dell’8,3% della quotazione al kg del Grana Padano si è rivelato un boomerang sui quantitativi. Il Parmigiano Reggiano è aumentato solo del 5,6%, mentre nei similari il prezzo al kg è cresciuto solo del 2,9%.
In sintesi i consumatori nel 2019 hanno speso di più per acquistare meno formaggio, soprattutto nel caso del Grana Padano. I similari, invece, hanno contenuto gli aumenti di prezzo vendendo di più e beneficiando di un incremento del 5,6% in valore.
Diventa quindi, sempre più urgente, per la categoria dei “duri” Dop, riuscire a ottenere la trasparenza dell’informazione sul formaggio portato in tavola nei ristoranti e in genere utilizzato nel canale ho.re.ca. in modo che l’acquisto del consumatore sia consapevole.
Nel 2018 le vendite al dettaglio di Grana Padano erano cresciute del 6,4% a fronte di un prezzo al kg rimasto quasi invariato mentre quelle di Parmigiano Reggiano erano calate di quasi il 6% a causa dell’incremento di prezzo (+3,1%).
Cash and carry: il Grana Padano è il re dei “duri” vaccini
Per quanto riguarda le vendite a peso imposto del cash and carry il Grana Padano è il primo dei formaggi a pasta dura (di latte vaccino) con uno sprint dell’8,2% nei volumi, mentre il Parmigiano Reggiano ha perso quasi l’8%. Si tratta complessivamente di cifre modeste, di 100.000 forme in totale per la categoria, ma che riflettono la tendenza.
Canali, vince il discount nel 2019
Per quanto riguarda i canali di vendita nel 2019 il Grana Padano è cresciuto poco meno del 9% nel discount che vale il 7,6% sul totale. In leggera frenata nei super (-1,4%), canale che rappresenta il 66,3% delle vendite complessive della Dop. Gli Iper hanno perso il 5% dei volumi e valgono il 12,4% del mercato totale e ancora peggio, -5,8% ha fatto il libero servizio che detiene una quota del 13,8% del mercato.