Zanetti SpA

Tracciato 23521

Matricola: MN443

Raggruppa 814
T: 035 201511 | F: 035 691515
Raggruppa 818

Via della Madonna, 1/3
24040 Lallio (BG)

SEDE PRODUTTIVA:
Via Marconi, 30
46045 Marmirolo (MN)
tel. 0376 294294 – fax 0376 467866

ALTRA SEDE PRODUTTIVA:
Matricola: BS639
Via IV Novembre, 51
25020 S. Gervasio (BS)

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L’ingresso di uno degli stabilimenti del Gruppo Zanetti

IL PIÙ GRANDE ESPORTATORE DI GRANA PADANO È ANCHE ECOFRIENDLY

Il Gruppo Zanetti è presente direttamente in oltre 80 paesi nel mondo e ha presentato il secondo bilancio sulla sostenibilità

Zanetti e Grana Padano DOP. Il più grande gruppo lattiero caseario italiano privato è anche il maggiore esportatore del formaggio che ha avuto origine dalla pratiche casearie dei monaci cistercensi. Per dare un’idea di questo primato nazionale e delle dimensioni basta pensare che dalla raccolta e lavorazione del latte fino alla stagionatura e confezionamento del Grana Padano entrano in campo più stabilimenti (sono 9 quelli totali del Gruppo Zanetti in Italia) che si trovano in Lombardia, tra Bergamo, Brescia e Mantova ma anche in Emilia Romagna e Trentino Alto Adige.
Proprio il Grana Padano valeva il 40% delle vendite nel 2019 e rappresenta ancora oggi, assieme ad altri due formaggi che si fregiano del bollino Ue DOP, uno dei fiori all’occhiello di un Gruppo che vanta una storia di 120 anni e 5 generazioni.

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GranMag, l’innovativo impianto di stagionatura
di Castelbelforte (Mn), è completamente automatizzato
ed è in grado di ospitare fino a 190mila forme

DALLO STABILIMENTO DI MARMIROLO IN POI

Lo stabilimento di Marmirolo (Mn) è il “casello” storico, ossia il principale sito produttivo di Grana Padano di Zanetti. Raccoglie giornalmente 330mila litri di latte producendo, in media, 600 forme al giorno. La struttura ospita anche un magazzino di stagionatura da 210mila forme.
Il sito di San Gervasio (Bs) riproduce su scala più piccola le caratteristiche di Marmirolo: produzione e stagionatura di Grana Padano con una raccolta quotidiana di 200mila litri di latte, una produzione media giornaliera di circa 400 forme e una capacità di stagionatura di 20mila forme.
Da Lallio, che è la sede legale, ma anche commerciale e amministrativa della Società, partono gran parte delle spedizioni nazionali e internazionali. In questo stesso sito si trova anche un magazzino di stagionatura da 150mila forme di Grana Padano.
Il più innovativo di tutti, però, per quanto riguarda la fase di stagionatura, è GranMag, il nuovo impianto di Castelbelforte (Mn), completamente automatizzato e inaugurato a marzo 2018: è in grado di ospitare fino a 190mila forme di formaggio. Il centro di confezionamento di Lavis (Tn) comprende, infine, dieci linee per la grattugia e sei linee per il porzionamento e può lavorare oltre 2mila forme al giorno.

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CRESCITA SÌ, MA SOSTENIBILE

Da anni Zanetti è impegnato in un percorso di sostenibilità piuttosto articolato che si sviluppa su più livelli. Formazione dedicata alla salute e alla sicurezza sul lavoro, ma anche responsabilità sociale, energia, emissioni, rifiuti, acqua, responsabilità di prodotto, attenzione alla filiera, biodiversità e benessere animale. Sono tanti e spesso si intersecano i bench mark che misurano il livello di sviluppo sostenibile raggiunto: «La nostra storia – spiega Attilio Zanetti, vice- presidente e consigliere delegato – è più che secolare e si basa ancora oggi sull’attenzione alla qualità e alla tutela del territorio. Oggi siamo chiamati ad affrontare sfide ambientali, climatiche e sociali che stanno diventando sempre più impellenti. Siamo quindi convinti che in questo momento storico impegnarsi rappresenti una sfida importante per il presente, ma soprattutto per offrire nuove opportunità alle generazioni future».

Il Gruppo è arrivato nel 2018 al traguardo del secondo bilancio di sostenibilità confermando l’impegno di monitorare e migliorare i risultati già raggiunti negli ultimi anni. «Passato, presente e futuro sono i piani su cui si sviluppa questo documento, ma – ha sottolineato sempre Zanetti – sono anche quelli su cui si misura la credibilità della nostra responsabilità socio-ambientale. Quest’ultimo grande sforzo ci permette di conoscere meglio le esigenze di clienti, business partner e istituzioni locali, e rispondere in modo proattivo sull’argomento».
L’impegno costante verso la trasparenza e la correttezza nella gestione aziendale trova concreta espressione nella formalizzazione del codice etico e del modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del decreto legislativo 231del 2001, adottato nel 2014 ed aggiornato nel corso del 2018.

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PIÙ DI 1.400 CONTROLLI SUI PRODUTTORI DI LATTE

Da anni Zanetti coinvolge anche il primo anello della filiera in questo percorso verso la sostenibilità. I produttori di latte vengono incoraggiati nell’attuazione di buone pratiche attraverso un meccanismo che premia la qualità del loro latte. Il Gruppo inoltre effettua più di 1.400 controlli ai fornitori di latte in un anno. Tutti i conferenti di Zanetti sono ubicati a non più di 60 km dai caseifici di Marmirolo e San Gervasio Bresciano. Una particolare attenzione viene rivolta al benessere animale. Un latte di alta qualità è riconducibile ad una corretta alimentazione delle bovine, ad una buona tenuta delle stalle ed a livelli di benessere elevati.

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ENERGIA: PANNELLI FOTOVOLTAICI E ACQUISTO DA FONTI RINNOVABILI

Le sfide energetiche rappresentano uno dei principali fattori di innovazione dei processi produttivi: si può migliorare la gestione del fabbisogno di energia, migliorando la sostenibilità ambientale dei processi, senza pregiudicare la performance aziendale. Il risparmio e l’utilizzo efficiente dell’energia sono obiettivi strategici per Zanetti, poiché implicano un contenimento dei costi per l’azienda e garantiscono una riduzione degli impatti ambientali.
Tre dei quattro stabilimenti più energivori (Lallio e Marmirolo oltre che Parma) sono muniti di pannelli fotovoltaici che coprono in media il 4% del fabbisogno energetico del singolo stabilimento. Dal 2017 il 100% dell’energia acquistata proviene solo da fonti rinnovabili. Il 100% dei residui di processo è destinato inoltre alla produzione di energia.

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EMISSIONI RIDOTTE DEL 12%

Nel 2018 Zanetti ha ridotto le proprie emissioni dirette di gas serra (legate a generatori di elettricità, raffreddamento, riscaldamento e vapore, trasporto di materiali, prodotti, rifiuti, lavoratori e passeggeri) del 12%. «Com’è noto – sottolinea Attilio Zanetti – l’aumento della concentrazione di gas serra immessi nell’atmosfera dalle attività umane rappresenta uno dei principali fattori di innalzamento della temperatura media del nostro pianeta».

ACQUA, POSSIBILE UNA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI

L’acqua è una risorsa di cui il settore lattiero-caseario fa ampio uso per assicurare l’igiene dei prodotti e degli ambienti di lavorazione, in modo da mantenere alti gli standard qualitativi e rispondere alle norme igienico-sanitarie. La buona tecnica e pratica casearia, supportata da stringenti normative igienico-sanitarie, non consente quindi di ridurre i consumi idrici mediante attività di riciclo, che comporterebbe rischi di contaminazione e che è permessa solo se legata a processi industriali (ad esempio per raffreddamento, condense di vapore). Nonostante ciò, laddove possibile, Zanetti è intervenuta per ridurre i consumi: all’interno dei processi produttivi, tramite l’applicazione di tecnologie appropriate e l’adozione di sinergie produttive. Il Gruppo ha ridotto del 2% i consumi idrici rispetto al 2016.

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A TUTTO EXPORT

La precisa volontà di fornire prodotti all’altezza delle esigenze ed aspettative della clientela ha spinto Zanetti a dotarsi di moderne attrezzature, per garantire un assortimento completo e di qualità, che si accompagna ad un elevato livello di servizio. Il Gruppo opera oggi in tutti e cinque i continenti esportando direttamente in oltre 80 Paesi del mondo.
Il 64% del fatturato del 2019 è stato realizzato all’estero. Entrando nel dettaglio il 56% è legato ai Paesi Ue, il 4% all’Europa in Paesi non Ue e il 39% è generato Da paesi d’oltremare dove la quota più importante è rappresentata dagli Stati Uniti.

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NEI FORMAGGI DA 120 ANNI, COMINCIANDO LA PRODUZIONE DAL CASEIFICIO DI MARMIROLO

Zanetti è una storia di famiglia che attraversa cinque generazioni, come emblema di un’eccellenza basato sul rispetto della tradizione. Nasce a Bergamo nel 1900 come azienda di commercializzazione di formaggi. Sotto la gestione del fondatore, Guido Zanetti, dal 1920 al 1940 l’azienda cresce rapidamente a livello nazionale e diventa uno dei principali stagionatori di formaggio Grana.
Nel 1946 Zanetti avvia la propria attività industriale acquisendo il caseificio di Marmirolo. L’azienda non ha cambiato l’approccio del suo fondatore, Guido Zanetti, con un’etica imprenditoriale fortemente radicata nel territorio. Zanetti opera da oltre 120 anni nel rispetto della tradizione e dei più alti standard qualitativi imposti dalla Dop. L’obiettivo che Zanetti si pone è di continuare a produrre formaggi italiani genuini su scala industriale, investendo sul territorio e coinvolgendo i fornitori locali nel controllo di tutte le fasi di produzione, nel rispetto della tradizione, ma anche dei massimi standard di sicurezza e tutela dell’ambiente. Il fatturato del 2019 ammonta a 530 milioni di euro.

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Attilio Zanetti, vice-presidente e consigliere delegato,
esponente della quarta generazione.
Da anni membro del Cda del Consorzio di tutela del Grana Padano DOP

ZANETTI, CEO E VICEPRESIDENTE DEL GRUPPO: «LA RESILIENZA DELLA FILIERA LATTIERO-CASERIA NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS»


«L’Italia è stato il primo Paese europeo a confrontarsi con la crisi da Covid-19. Tutti gli altri hanno guardato al nostro caso per attivare misure preventive. Non appena il coronavirus ha iniziato a diffondersi siamo stati contattati dai nostri colleghi americani, francesi, belgi, spagnoli, tedeschi, per avere informazioni su cosa stesse succedendo e quali protocolli di sicurezza avessimo attivato per garantire la produzione e la sicurezza dei lavoratori impegnati. È ancora cosi».

Lo ha sottolineato il ceo e vice-presidente, Attilio Zanetti, in merito all’emergenza coronavirus. «La filiera casearia è stata “resiliente”, nel senso che ha reagito, e continua a reagire, agli eventi. Ogni giorno– aggiunge –abbiamo trovato nuove soluzioni per garantire che nei punti di vendita al dettaglio (e quindi alle famiglie) non venissero a mancare i prodotti, e ai nostri dipendenti uno stipendio e condizioni di lavoro sicure. Oltre a gestire l’emergenza sul mercato, abbiamo rivoluzionato il nostro modo di lavorare, riorganizzando i turni, definendo nuove procedure di sicurezza, organizzando parte importante del lavoro in smartworking, adeguando tempistiche di ingresso e linee produttive. Ci siamo assunti la responsabilità delle nostre aziende e del mercato, creando una sorta di rete di sicurezza che ha reso possibile la raccolta di tutto il latte prodotto in campagna e garantito la continuità del lavoro dei nostri conferenti. Non un litro di latte è andato sprecato».