Maggio 2022: produzione in flessione dell’1,7%

Nel primo semestre la produzione di Grana Padano è calata del 3,15%

Continua il calo produttivo del Grana Padano nel 2022: dopo la decisa flessione osservata a maggio (-4,15%) la produzione di giugno (con il 99,45% dei dati) ha ceduto ancora l’1,7% rispetto allo stesso mese del 2021 fermandosi a 2.876.295 forme. Rispetto a giugno 2020 la flessione, su base mensile, è del 5,32%. Nel primo semestre del 2022 la produzione di Grana Padano è diminuita del 3,15%. Lo ha segnalato il direttore generale del Consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni.

Vendere il latte o trasformarlo?

«L’obiettivo è sempre quello di mantenere in perfetto equilibrio la domanda con l’offerta – sottolinea il direttore generale – e assicurare una corretta valorizzazione della Dop. Anche in questo momento di forte crescita delle quotazioni del latte (legata all’impennata dei costi di produzione) del latte, i caseifici si stanno muovendo al meglio: tendono a vendere la materia prima, anche in considerazione di una riduzione della resa casearia nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto. La produzione potrebbe essere recuperata, in parte, negli ultimi 3-4 mesi dell’anno, quando il latte, raggiunge la massima resa».

«Il prezzo del formaggio all’ingrosso, comunque, si attesta (1° luglio ndr) intorno ai 9 euro al kg per lo stagionato di 9 mesi. Una remunerazione più che soddisfacente – ha aggiunto Berniper la trasformazione del latte in Grana Padano. In questo momento, quindi, la vendita della materia prima o la sua trasformazione si equivalgono come convenienza».

IMG-20220729-WA0008-50128
Il direttore generale del Consorzio di tutela
del Grana Padano, Stefano Berni