L’equa correlazione entra nel piano produttivo 2022-2024

Il valore aggiunto del formaggio sarà equamente ripartito tra tutti gli anelli della filiera, come ha spiegato il direttore generale Berni

Il valore aggiunto del Grana Padano deve essere condiviso in tutta la filiera. Dal primo anello dalla produzione di latte fino alla stagionatura, confezionamento e distribuzione del prodotto. Un principio che il Consorzio di tutela ha sempre sostenuto e che ora è stato inserito nel Piano produttivo 2022-2024.

Lo ha sottolineato il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni al webinar “Focus filiera latte: costi, prezzi e mercati” organizzato l’11 febbraio scorso dalla Coldiretti di Brescia: «Dopo il Piano Produttivo 2018/2020 abbiamo di nuovo inserito l’equa correlazione nel Piano Produttivo 2022-2024 in modo da garantire anche le imprese lattiere della filiera. L’insieme degli strumenti previsti dal Piano continuerà a creare un elevato valore aggiunto del prodotto a beneficio dei trasformatori, degli stagionatori e dei produttori di latte destinato a Grana Padano. In questo modo si favorirà un maggior equilibro nei rapporti di filiera e migliore correlazione con il valore del prodotto finito».

Il Consorzio di tutela incaricherà Nomisma e Ismea di elaborare rapporti trimestrali sull’andamento del mercato del Grana Padano con le quotazioni delle diverse tipologie di formaggio e dei derivati, come panna, burro e siero, e del prezzo del latte alla produzione destinato alla DOP.

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Il direttore generale del Consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni