Come Degustarlo

La degustazione è un’arte. Anzi una sapienza antica, dotata oggi di strumenti precisi e criteri sempre meglio definiti, che permettono di descrivere con chiarezza, precisione, coerenza e uniformità ciò che distingue un formaggio di un certo tipo da qualunque altro prodotto caseario.

Icona Degustazione verticale

DEGUSTAZIONE VERTICALE

Icona Degustazione orizzontale 2

DEGUSTAZIONE ORIZZONTALE

Perché mangiare bene è importante, perché il cibo è un piacere, perché c’è sempre il piatto giusto per l’occasione giusta
– una cena, un aperitivo, un buffet, un brunch, una merenda per i bambini o un pasto di tutti i giorni – e per un’alimentazione quotidiana buona, equilibrata, consapevole con un formaggio senza lattosio quale Grana Padano.
In molte occasioni Grana Padano DOP è ciò che fa la differenza: sulla tavola, con i tuoi amici, nei momenti speciali e nelle ricette, soprattutto quelle tipiche, regionali, nate nella zona di produzione di questo formaggio.

L’analisi sensoriale è un viaggio alla scoperta delle caratteristiche di un prodotto attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi:

  1. Vista
  2. Tatto
  3. Olfatto
  4. Gusto
  5. Udito

La degustazione è un rito che permette a tutti i sensi di essere coinvolti nell’esaltazione del piacere.
Degustare un prodotto significa analizzarlo per effettuare una valutazione delle sue caratteristiche organolettiche.
​Affinché la degustazione possa fornire risultati confrontabili tra loro, anche se eseguita su prodotti diversi, in tempi diversi, da diversi valutatori, è necessario stabilire le regole per valutare i singoli parametri e la scala di valori da attribuire ad ogni parametro.
La degustazione viene eseguita, oltre che per piacere personale, anche per valutare la rispondenza alle caratteristiche previste dal disciplinare di produzione dei prodotti.

Degustazione Verticale

Per scoprire i segreti custoditi nelle diverse stagionature di Grana Padano DOP è necessaria una degustazione verticale.
Per poterla effettuare servono stagionature diverse di un formaggio prodotto nella stessa provincia o ancora meglio nello stesso caseificio.

L’ideale è avere a disposizione un prodotto di 9 mesi, uno di Oltre 16 mesi e un Riserva Oltre 20 mesi, tra una stagionatura e l’altra devono esserci almeno sei mesi di differenza.

La metodologia di degustazione prevede cinque distinte fasi di analisi sensoriale.

Analisi Visiva

La valutazione visiva del Grana Padano DOP è concentrata su 5 aspetti:

– Il colore, da bianco a giallo paglierino, sempre più intenso con l’aumentare della stagionatura.
– I cristalli di calcio, ovvero i puntini bianchi responsabili del senso di sabbiosità durante la degustazione
– I cristalli di tirosina ovvero palline biancastre dal sapore tendenzialmente amaro
– La facilità a formare scaglie
– La granulosità della pasta
– La crosta che deve essere dura e liscia con uno spessore da 4 a 10 mm a seconda della stagionatura.

Tutte queste caratteristiche divengono maggiormente evidenti con l’aumentare del tempo di stagionatura.

Analisi Olfativa

Nei descrittori olfattivi non esiste un vocabolario specifico degli odori, ma ciascun aroma è definito con il nome dell’elemento che possiede quell’odore.
Nel Grana Padano da 9 a 16 mesi di stagionatura gli aromi sono poco complessi, spiccano netti latte e panna.
Con l’aumentare dei mesi di stagionatura gli aromi divengono più complessi e ai precedenti si aggiunge quello d’erba secca, di burro e un lieve sentore di brodo di carne.
Nel Grana Padano Riserva divengono predominanti i sentori di burro, erba, frutta secca e brodo di carne, le note aromatiche aumentano ulteriormente per complessità ed armonia.

Analisi Gustativa

La valutazione gustativa del Grana Padano DOP si esegue masticando il formaggio lentamente, permettendo alle molecole sapide di essere avvolte dalla saliva ed essere trasportate ai recettori gustativi presenti sulle papille.

Le molecole che forniscono sensazioni gustative sono: l’acido lattico, i sali minerali, gli aminoacidi semplici e complessi e tutte le molecole solubili in acqua.
I parametri che permettono l’analisi gustativa del formaggio sono la dolcezza e la sapidità/piccantezza e sono inversamente proporzionali.
Se nel Grana Padano DOP fino a 16 mesi predomina la sensazione dolce, in quello stagionato Oltre 20 mesi è maggiormente percepibile la sapidità/piccantezza.

Analisi Meccanica

Una proprietà fondamentale del formaggio è la consistenza, poiché influisce molto sulle altre caratteristiche organolettiche.
Con il termine consistenza in questo caso si fa riferimento a numerosi parametri:

Elasticità: capacità di tornare alla forma originale dopo che è stato deformato
Adesività: lavoro necessario alla lingua per allontanare le parti del prodotto che si sono incollate al palato o ai denti
Friabilità: capacità di frantumarsi in piccole schegge
Solubilità: capacità di sciogliersi attraverso il calore più o meno rapidamente.

Nel Grana Padano DOP i parametri di elasticità e di adesività tendono a diminuire con l’aumentare del tempo di stagionatura; al contrario la friabilità e la solubilità che nel formaggio fino a 16 mesi sono scarse, in quello stagionato Oltre i 20 mesi sono molto accentuate.

Analisi Visiva

 

Parametro Fino a 16 mesi Oltre a 16 mesi Oltre 20 mesi
Colore Bianco Leggermente Paglierino Pagliarino
Cristalli di calcio Assenti Presenti nel sottocrosta Presenti uniformemente
Cristalli di tirosina Assenti Presenti nel sottocrosta Presenti uniformemente
Facilità a formare scaglie Scarsa Media Elevata
Granulosità Scarsa Media Elevata
Analisi Olfativa

 

Parametro Fino a 16 mesi Oltre a 16 mesi Oltre 20 mesi
Sentori percepiti Latte, panna Latte, panna, burro e di brodo di carne Burro, brodo, erba e frutta secca
Analisi Gustativa

 

Parametro Fino a 16 mesi Oltre a 16 mesi Oltre 20 mesi
Persistenza Breve Media Lunga
Dolcezza Accentuata Media Scarsa
Sapidità/ piccantezza Scarsa Media Accentuata
Analisi Meccanica

 

Parametro Fino a 16 mesi Oltre a 16 mesi Oltre 20 mesi
Elasticità Accentuata Media Scarsa
Adesività Accentuata Media Scarsa
Friabilità Scarsa Media Elevata
Solubilità Scarsa Media Elevata

Degustazione Orizzontale

Grana Padano DOP è prodotto in cinque regioni e 13 province della Pianura Padana, dal Veneto al Piemonte e dall’Emilia Romagna al Trentino, il differente grado di stagionatura quindi non è l’unico parametro a rendere differente il nostro formaggio ma anche la zona di produzione.
Nonostante i processi di lavorazione e le attrezzature impiegate presso le stalle e i caseifici siano identiche e tutti i produttori debbano rispondere ad un unico e rigido disciplinare, con un territorio di produzione così ampio le caratteristiche di tipicità ed identità del Grana Padano DOP non sono così omogenee ed uniformi; ne consegue che il gusto e la struttura del formaggio non sono standardizzati su criteri comuni a tutte le province.
Per poter procedere alla degustazione orizzontale serve la stessa stagionatura di Grana Padano DOP ma prodotta da caseifici di regioni diverse. In questo modo è possibile comprendere quanto il gusto finale sia influenzato dalle condizioni climatiche, dalla struttura del terreno, dall’ambiente circostante, dal tipo di alimentazione e dalle razze bovine utilizzate nella produzione di latte. Fattori unici, specifici e fondamentali che cambiano da regione a regione, a volte addirittura da provincia a provincia e che determinano in modo forte e distinto le peculiarità del Grana Padano DOP.

Il clima

Le differenze climatiche del territorio di produzione del Grana Padano DOP sono notevoli. Il clima della regione Lombardia, per quanto definibile in un contesto di semi-continentale, si presenta molto variegato a causa delle diverse conformazioni naturali presenti sul territorio: montagne, colline, laghi, e pianura. In pianura il clima è di tipo continentale con inverni freddi e con frequenti giornate di gelo e nebbie fitte ed estati calde, umide, afose e moderatamente piovose. Le temperature in tale periodo superano i 30°C e l’umidità può superare il 90%. La Pianura Padana è una delle zone meno ventilate d’Europa. Le zone limitrofe ai grandi laghi invece hanno un clima mite, più simile a quello mediterraneo che a quello continentale, con inverni meno freddi ed estati calde ma più ventilate. Una transizione tra il clima semi-continentale e quello alpino è invece ciò che troviamo in Trentino. Pur presentando gran parte del proprio territorio ad un altitudine media piuttosto elevata, esso non presenta quei caratteri di rigidità propri di altre aree alpine. Tra le sue caratteristiche è da sottolineare l’assenza assoluta di nebbia e una debole umidità atmosferica, che assicurano un clima sostanzialmente asciutto. Anche il clima dell’Emilia Romagna presenta notevoli differenze ed è di tipo prevalentemente sub-continentale. Regione mediamente ventilata per l’influsso di correnti occidentali che creano le condizioni per brevi periodi relativamente miti. In complesso la piovosità è concentrata in primavera e autunno su livelli inferiori rispetto alle regioni a nord del fiume Po. Convivono in questa regione due climi che possiamo dividere in Padano e Montano, il primo con caratteristiche continentali, mentre il secondo ha tutte le caratteristiche del clima appenninico. Dalle varietà di condizioni climatiche non è esente neppure la regione Veneto. In questo territorio si alternano zone montane con clima rigido e temperature che in inverno scendono abbondantemente sotto lo zero, a zone miti della fascia pedemontana, esposta a sud e protetta a nord dalla catena delle prealpi. Il clima della pianura veneta, seppur più mite rispetto alle altre aree della Pianura Padana, risente marginalmente della mitigazione del Mar Adriatico. Caratteristica dominante in tutta la regione è la notevole escursione termica durante le ore notturne. In Piemonte, in particolare nel cuneese, il clima ha caratteristiche di continentalità abbastanza spiccate, determinate dallo schermo che i rilievi oppongono alle influenze del pur vicino Mediterraneo. La diversa altimetria della provincia determina notevoli differenze climatiche tra la zona alpina, le Langhe e la pianura.

L'alimentazione delle vacche

Come risulta evidente, ci troviamo di fronte un panorama climatico molto diversificato che, unito alla conformazione del territorio, influenza notevolmente anche il tipo di colture foraggere alla base dell’alimentazione dei bovini che producono latte per il Grana Padano DOP.
Il diverso apporto tra i costituenti della razione alimentare determina il colore, il profumo, la struttura, il gusto del formaggio e la sua predisposizione o meno alla lunga stagionatura.
Le province di Brescia, Bergamo e Cremona sono dedicati per tradizione alla produzione di mais e i terreni adibiti a pascoli e prati sono decisamente inferiori ad altre province. Questo determina una produzione di Grana Padano DOP dall’aroma e dal gusto più delicato e dal profumo meno intenso. Anche la colorazione della pasta è meno accentuata e la stagionatura risulta essere più precoce.
Al contrario le province di Mantova e Piacenza si distinguono per le colture foraggere prevalentemente composte da pascoli e prati, sia stabili che avvicendati, caratterizzando un formaggio dal profumo più accentuato, dal gusto più intenso e da una maggiore resistenza alla maturazione.
Le aree collinari presenti nelle province di Vicenza e Verona, o le province di Trento e Cuneo, situate ai piedi della catena alpina, sono ricche di pascoli sia collinari che montani dove i prati stabili e le colture spontanee di graminacee dominano le produzioni di formaggio. Questo tipo di alimentazione porta ad una produzione di Grana Padano DOP con sfumature olfattive più ricche, aromi più intensi e variegati e una colorazione della pasta paglierina.

Le razze bovine

Ultimo ma non meno importante fattore di biodiversità è determinato dalle diverse razze bovine produttrici di latte destinato a Grana Padano DOP. Le due razze utilizzate sono la Frisona Italiana e la Bruna Alpina che rappresentano da molti decenni la tradizione zootecnica e agricola del territorio di produzione di Grana Padano DOP.

La Bruna Alpina
Questa razza bovina rappresenta il ceppo italiano della Bruna autoctona della svizzera centrale, rinsanguata dal ceppo americano Brown Swiss. L’introduzione della Bruna Alpina in Italia risale al XVI secolo, ma la sua espansione diventa ben definita intorno al 1850 interessando il versante sud delle vallate alpine e man mano dilagando verso la Pianura Padana. Nelle grandi cascine lombarde, già orientate verso l’allevamento bovino da latte, inizia a sostituire le popolazioni bovine locali e a distanza di un secolo, con quasi 2 milioni di capi, la razza Bruna rappresentava il bovino da latte più importante d’Italia. Ancora oggi questa razza si distingue per la robusta costituzione, la capacità d’adattamento ad un clima rigido, la longevità e l’attitudine ad una elevata e costante produzione di latte ad alto titolo di grasso e proteine.

La Frisona Italiana
La razza Frisona allevata nel nostro paese rappresenta il “ceppo” italiano della razza pezzata nera o Frisona, la cui zona d’origine è la Frisia Olandese da cui prende il nome ed è il risultato dell’introduzione in questa razza di sangue canadese e statunitense. Le prime importazioni significative si ebbero nel 1920 ma è soprattutto dopo la seconda guerra mondiale che la sua diffusione interessò le zone con elevata vocazione foraggera come la Pianura Padana. Il suo carattere cosmopolita ha fatto si che nei diversi paesi dove è stata allevata si siano create popolazioni con peculiari caratteristiche determinate dalle particolari condizioni ambientali. Grazie alla sua spiccata vocazione lattifera, alla sua forte costituzione e alla sua precocità per produttività e sviluppo, ha finito con il sostituire molte razze locali, meno produttive.

Scopri anche:

Icon-Ingredienti-2

Ingredienti

Il formaggio Grana Padano è prodotto da latte crudo, a cui viene aggiunto il caglio, il lisozima e infine il sale.

Path 20171
Icon-Stagionaure

Le Stagionature

È la stagionatura a caratterizzare le sfumature di sapore di Grana Padano. Diverse stagionature, diversi modi di vivere l’attesa.

Path 20171
Icon-Riconoscerlo

Come Riconoscerlo

Solo le migliori forme ricevono il marchio a fuoco, simbolo che le identifica ufficialmente come formaggio Grana Padano DOP.

Path 20171