Volano le esportazioni +19% a febbraio 2024

Anche il primo bimestre dell’anno ha messo a segno una crescita del 19,4% delle vendite all’estero di Grana Padano.

Partenza d’anno con il turbo per l’export di Grana Padano. Dopo lo sprint mostrato a gennaio 2024 anche febbraio si è mostrato altrettanto performante come vendite all’estero.

Lo ha reso noto il Direttore Generale del Consorzio di Tutela del Grana Padano, Stefano Berni: «Il mese di febbraio, che nel 2024 ha un giorno più e vale circa un 3,5%, ha evidenziato un incremento del 18,69% pari a 215.400 forme in più spedite all’estero, rispetto allo stesso mese del 2023».

«Il primo bimestre del 2024 ha segnato – ha aggiunto Berni – un vero e proprio exploit per le esportazioni di Grana Padano: la crescita è stata del 19,4% e ha raggiunto quota 424.438 forme totali».

 

FORMA, MARCHIO A FUOCO, RISERVA

Germania ha aumentato gli acquisti del 14%
Entrando nel dettaglio il mercato tedesco ha consumato il 13,81% in più di Grana Padano portandosi a quota 100.563 forme e si conferma come il primo mercato in assoluto della Dop più consumata al mondo. In seconda battuta si è collocata la Francia, con un incremento del 9,93% e 47.954 forme. Al terzo posto si sono posizionati gli Stati Uniti con 38.227 forme, al quarto, con un progresso del 17,9%, la Spagna con 24.019 forme. È andata molto bene l’Austria con un incremento del 27,33% e anche il Canada con un aumento dell’88,7%.

Nel 2024 l’export potrebbe valere più della metà dei consumi
«Con questa tendenza è molto probabile – ha aggiunto il direttore generale – che l’Expo nel 2024 superi decisamente il 50% del totale del Grana Padano consumato. Il 2023 si era chiuso con un incremento del 6,55% e 2.482.891 forme da 38,48 kg spedite all’estero, pari a poco meno della metà delle vendite di Grana Padano totali del 2023. Questo straordinario traguardo raggiunto da Grana Padano rappresenta un incoraggiante segnale per il futuro, perché denota un apprezzamento costante da parte dei consumatori in tutto il mondo e un ottimo rapporto qualità-prezzo del nostro formaggio».