Software ssda tre giornate di formazione

com.

Imparare a calcolare e poi ridurre l’impronta ambientale dei formaggi Dop e ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche degli attori della filiera

Tre giornate di formazione per capire come funziona e si usa il software Ssda (Strumento di supporto alle decisioni ambientali) che aiuta tutti gli attori della filiera del Grana Padano a rendere sempre più virtuoso, dal punto di vista della sostenibilità, il ciclo produttivo. I corsi si sono svolti nel marzo scorso con una prima giornata organizzata presso la sede del Consorzio, a Desenzano del Garda (Bs), la seconda nella sede di Piacenza dell’Università Cattolica e la terza a Vicenza.

L’obiettivo, come ha sottolineato il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni, è stato quello di imparare a misurare e poi ridurre l’impronta ambientale dei formaggi Dop e ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche degli attori della filiera, dalle aziende agricole ai caseifici e ai produttori di imballaggi.

L’attuale versione di Ssda è disponibile fino a giugno 2023 ed è l’unico software presente sul mercato che aggrega la varie fasi di produzione di tali prodotti, ne valuta il profilo ambientale in base al metodo Pef (Impronta ambientale di prodotto) europeo, propone soluzioni di efficientamento della filiera e permette il confronto della propria realtà aziendale con un benchmark dinamico, che si aggiorna nel tempo.

Il software è il risultato del progetto di ricerca comunitario Life TTGG, nato da una sinergia tra il Consorzio di tutela, il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica di Piacenza, la start up Enersem, OriGIn, la Fondazione Qualivita, aziende produttrici ed enti di formazione e ricerca italiani e francesi che si è concluso nel 2022 con la creazione di un software in grado di valutare l’impronta ambientale e di incentivarne la riduzione in tutta la filiera, dalla produzione del latte fino alla trasformazione in formaggio e al suo confezionamento. Con l’utilizzo del software Ssda si può arrivare a risparmiare 5 euro in energia per forma di Grana Padano prodotta.

Lo studio dell’impronta ambientale per il Grana Padano servirà anche a ottenere il marchio Made Green in Italy, lo schema nazionale volontario istituito dal ministero dell’Ambiente per sostenere la competitività dei prodotti italiani più sostenibili sui mercati nazionali e internazionali.