L’export nel 2022 vale almeno il 45% della produzione

A ottobre un incremento del 3,6% e nei primi dieci mesi dell’anno le spedizioni all’estero sono aumentate del 7,42%

«L’export è rimasto anche nel 2022 una via di sbocco fondamentale per far crescere i consumi di Grana Padano. Il bilancio annuale sarà sicuramente molto positivo come dimostrano le performance dei primi dieci mesi». Lo ha sottolineato il direttore del Consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni, spiegando che nel 2022 le vendite all’estero dovrebbero raggiungere almeno il 45% del Grana Padano commercializzato.

A ottobre le spedizioni oltre-confine di Grana Padano hanno registrato un aumento del 3,6% grazie allo sprint del grattugiato e del senza crosta che hanno guadagnato il 9,82% da gennaio a ottobre.

Export-2022

«Le spedizioni all’estero nei primi dieci mesi del 2022 – ha confermato il direttore generale – sono cresciute del 7,42%, un risultato legato all’incremento del 14,8% del grattugiato e l’aumento del 3,14% del porzionato e dei pezzi con crosta. In 10 mesi sono state esportate ben 1.971.249 forme.

L’export in Giappone cresce del 44%
Al primo posto, come sempre, si conferma il mercato tedesco che cresce ancora del 3,57% salendo a quota 491.812 forme. Al secondo posto la Francia con 235.138 forme e un progresso dell’11,9%. In terza posizione gli Usa con un +2,48% a 150.694 forme. Al quarto posto si è collocata la Svizzera con +20,5% e 113.106 forme. A pari merito, in quinta posizione, il Regno Unito con un progresso del 8% e la Spagna con più 9,73%, entrambe a 111.000 forme nei 10 mesi.

Da sottolineare, come ha rimarcato Berni, il boom delle vendite di Grana Padano in Giappone, rimbalzate del 44% nei primi 10 mesi del 2022. Un risultato legato agli accordi commerciali tra Ue e Giappone e anche al via libera, dal 1° febbraio 2022 fino al 1° febbraio 2026, alla grattugia delle forme di Grana Padano direttamente in Giappone.