Allarme siccità, penalizzate anche le aziende agricole della filiera del Grana Padano

Il presidente del Consorzio Zaghini chiede di continuare ad assicurare l’irrigazione dal lago d’Idro al Chiese in modo da salvare almeno parte del raccolto di mais

«L’emergenza siccità rischia di penalizzare anche la filiera del Grana Padano. Chiediamo uno sforzo straordinario per continuare a garantire l’acqua ai campi e salvaguardare parte dei raccolti». L’appello arriva dal presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, Renato Zaghini che ha chiesto l’intervento dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e degli assessori regionali lombardi, Massimo Sertori e Fabio Rolfi.

La mancanza di precipitazioni ha ridotto il totale della riserva idrica al di sotto dei minimi osservati negli ultimi 15 anni. «La mancanza di acqua dal lago d’Idro al Chiese per l’irrigazione dei campi sta mettendo a rischio – ha spiegato – il raccolto di mais di migliaia di aziende agricole tra la provincia di Brescia e quella di Mantova, tra cui anche quelle che producono latte per il Grana Padano. In diverse zone si è anticipata di circa una mese la trinciatura del mais da foraggio per evitare di farlo seccare in campo a causa della penuria di acqua ».

«È necessario garantire – ha detto il presidente del Consorzio – l’irrigazione per almeno altri otto giorni, per consentire di portare a casa almeno una parte del raccolto di granturco. In Lombardia si stima che la siccità possa portare a un crollo di quasi il 50% della produzione di foraggi e mais».

DSC08656-50121

Renato Zaghini, presidente del Consorzio Grana Padano