Corre la locomotiva del grattugiato e senza crosta anche a ottobre 2025

I primi dieci mesi dell’anno mostrano una crescita record superiore a quella dell’analogo periodo di tutti gli anni precedenti.

Il comparto del Grana Padano grattugiato e senza crosta continua a correre. Anche ottobre 2025 conferma una tendenza ormai consolidata: il prodotto pronto all’uso, sempre più richiesto dai consumatori italiani ed esteri, ha registrato nell’ottobre scorso un incremento del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2024. Lo ha fatto sapere Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio del Grana Padano.

Un risultato significativo, che si somma a un altro segnale positivo: la crescita del 3% degli sfridi, sottoprodotti della lavorazione che rappresentano un indicatore indiretto dell’andamento del prodotto porzionato. «L’incremento degli sfridi ci dice che anche il porzionato sta andando bene – spiega il Direttore Generale – A breve avremo le conferme dai dati delle vendite al dettaglio».

 

RISOTTO, PESCE, SALMONE

Un record assoluto grazie all’elevato contenuto di servizio

Il dato di ottobre porta il totale delle lavorazioni senza crosta dei primi dieci mesi del 2025 a 1.826.804 forme, pari a una crescita dell’1,3%, cioè 24.257 forme in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Numeri che il direttore generale Berni definisce “storici”: «Si tratta di un record assoluto per i primi dieci mesi dell’anno – sottolinea Berni – Mai prima d’ora avevamo raggiunto una quantità simile di forme destinate al grattugiato senza crosta».

L’analisi delle tipologie di lavorazione fornisce un quadro ancora più significativo: il 78,2% del Grana Padano è stato trasformato in grattugiato, l’11,3% è stato venduto in scaglie, il 3,9% in bocconcini e il 6,6% in altri formati.

Il segmento del grattugiato, come ha fatto notare il direttore generale, continua a espandersi trainato dalle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso praticità, formati ready-to-use e confezioni salva-spreco. È, inoltre, destinato a espandersi ulteriormente anche all’estero, nei mercati più lontani, grazie all’impiego di tecniche capaci di allungare la shelf life del prodotto.