Grana Padano e DOP, corazzate della qualità

grana padano e dop, corazzate della qualita'
Negli ultimi vent’anni Grana Padano ha garantito la migliore valorizzazione del latte vaccino omogeneo – quello con il silomais nell’alimentazione bovina -, con i prezzi del latte alla stalla più remunerativi. Del suo Consorzio di Tutela fanno parte molte delle più importanti aziende casearie nazionali, che lavorano 3,4 milioni di materia prima, per un quinto destinata anche ad altre produzioni DOP, e quindi non si può parlare esaustivamente di latte italiano se non si parla anche con il Consorzio Tutela Grana Padano, il più grande player nazionale. 

Ricordando così l’importanza della filiera del formaggio DOP più consumato nel mondo con oltre 5,2 milioni di forme lavorate ed un export pari al 45% della produzione, il presidente Renato Zaghini ha porto il saluto ed il ringraziamento dell’Assemblea Generale del Consorzio Tutela Grana Padano al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che, trattenuto a Roma da impegni di governo, si è comunque collegato con il Centro Fiere di Montichiari (BS), che ha ospitato i lavori.

Il presidente Zaghini ha ricordato le questioni aperte che stanno a cuore ai produttori di latte e in particolare di Grana Padano, a partire dalla riforma delle indicazioni geografiche tipiche in corso nell’Unione Europea. “Le produzioni DOP hanno una rilevanza che va oltre il pur importante Made in Italy – ha sottolineato Zaghini – Ogni materia prima viene dal territorio di produzione e quindi è un tutt’uno con il prodotto, offrendo garanzie assolute che un bene più semplicemente prodotto in Italia non offre”. E connessa strettamente a questo impegno è la necessità di accentuare le azioni ed i provvedimenti contro chi usurpa ed evoca i prodotti DOP, anche favorendo accordi bilaterali tra l’UE e altri paesi, sul modello di quelli stretti con Canada, Cina e Giappone.

Ci sono questioni da risolvere anche a livello nazionale. “Nei nostri progetti non è lontano il giorno in cui esporteremo più Grana Padano DOP di quanto ne sarà consumato in Italia – ha affermato il presidente del Consorzio – Una data tanto più vicina quanto più potremo essere competitivi. Non dipende infatti solo da noi, ma anche dalla semplificazione delle procedure burocratiche, che crediamo si possa ottenere se le nostre rappresentanze saranno in modo adeguato coinvolte negli orientamenti della pubblica amministrazione”.

Ed in proposito Zaghini ha citato come esempio l’obbligo di riportare sulle confezioni la dicitura “certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal.”.“Il cambio di acronimo del Ministero – Mipaf, Mipaaf, Mipaaft, Masaf – costa al sistema milioni di euro – ha commentato il presidente – Ed è scritto talmente in piccolo, visto l’obbligo in etichetta di riportare molte altre indicazioni, che, come risulta da nostre verifiche sul packaging, sfugge al consumatore”.

A nome dell’Assemblea Generale, Zaghini ha infine ringraziato il governo ed il ministro augurandosi che proseguano “le apprezzatissime iniziative a favore dei prodotti di qualità adottate nelle prime settimane del suo mandato e siamo convinti che la Sovranità alimentare significhi valorizzare il nostro lavoro”.

Il ministro Lollobrigida ha risposto ringraziando il Consorzio e riassumendo l’impegno del Governo per tutto il settore agricolo e zootecnico, soprattutto nei rapporti con l’Unione Europea. “L’Italia non è competitiva in termini di quantità prodotte, pur se il Grana Padano DOP rappresenta un’eccezione – ha il ministro Lollobrigida in collegamento – ma nella qualità è una corazzata imbattibile. E questo valore il governo è impegnato a difendere”.

Il ministro ha quindi ribadito l’impegno contro il Nutriscore e tutti i tentativi di mettere in discussione la qualità delle produzioni italiane, ma anche la volontà di sostenere tutta la filiera. “E’ centrale consentire alle aziende di crescere e di puntare sui giovani perché il lavoro, la ricchezza e l’occupazione non si creano in laboratorio – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura – Quindi, vogliamo incidere sui costi, aumentare le risorse e ridurre la burocrazia perché le aziende possano investire”.

Strategico inoltre per Lollobrigida è la difesa delle produzioni DOP dalle imitazioni. “Dobbiamo evitare che questo accada in Europa, ma anche essere protagonisti negli accordi che l’UE intende sottoscrivere con altri grandi paesi e nella revisione di quelli già variati, ma che possono essere migliorati”.

E rispondendo sul tema dei cambi degli acronimi ministeriali sulle confezioni, ha ricordato come si potranno usare quelle attuali sino ad esaurimento. “Ma sottolineare la sostenibilità ambientale sui prodotti – ha concluso il ministro – è un messaggio importante sull’impegno complessivo dello Stato a difesa della qualità delle sue produzioni”.

Apprezzamento all’applaudito intervento del Ministro è venuto anche dagli altri ospiti. Ci sono rischi per le poche risorse disponibili, ha sottolineato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, a fronte di costi che aumentano non per colpa dell’agricoltura e di politiche di prezzi inaccettabili da parte della GDO. “Non possiamo accettare che vengano ridotti i prezzi dei prodotti quando i costi aumentano – ha detto Prandini – e ci prospettano un 2023 molto preoccupante”.

Analisi condivisa da Paolo Zanetti, presidente di Assolatte “Questo atteggiamento è irresponsabile e siamo molto preoccupati, perché oggi sopportiamo costi altissimi. – ha sottolineato Zanetti – Comunque ci rimboccheremo ancora le maniche di fronte a questa tempesta”.

Occorre quindi puntare all’estero con accordi bilaterali convenienti, ha sottolineato Giovanni Guarneri, presidente del settore latte di Confcooperative Fedagri, e con grande attenzione alle scelte della UE. “La riforma delle indicazioni geografiche tipiche è una grande opportunità – ha sottolineato Guarneri – e dobbiamo seguirne l’iter con grande partecipazione”.

Particolarmente apprezzato poi il video messaggio del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, che ha ringraziato il Consorzio di Tutela per aver voluto fare del Grana Padano il formaggio ufficiale delle Olimpiadi bianche Milano/Cortina 2026, nuovo investimento promozionale tra i numerosi destinati allo sport nel Piano Marketing del Consorzio, illustrato all’Assemblea da Roberto Giovannini, partner KPMG, e approvato all’unanimità.

“Lo sport italiano è grato al Consorzio per esserci accanto non solo in questa impresa, ma anche nel sostegno a tante discipline minori – ha detto Malagò – E per i nostri atleti è un orgoglio portare nel mondo il brand così prestigioso del Grana Padano”.

Altra significativa novità la nascita della Fondazione Grana Padano, avvenuta il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, celebrato in molte comunità della pianura padana, e che è presieduta da Giuseppe Saetta, a lungo direttore amministrativo del Consorzio.

“Tutti gli anni sono rilevanti le risorse che investiamo in beneficenza – ha sottolineato il Direttore Generale del Consorzio, Stefano Berni – Ricordo i 2,1 milioni di euro erogati ai Comuni terremotati dell’Emilia e della Lombardia, i 200.000 euro destinati ai terremotati delle Marche e dell’Abruzzo, il milione di euro stanziato nel 2020 alla sanità delle cinque regioni del nostro territorio DOP devastate dalla pandemia e infine il milione di euro in Grana Padano assegnato alle onlus nel 2022”.

Nella parte riservata ai consorziati, l’assemblea generale come di consueto ha provveduto alle riassegnazioni di quota aggiuntiva per l’anno successivo previste dal Piano Produttivo, su proposta del CdA approvata con il 96,9% de voti. “Per il 2023 è stato deciso un +1,5% ad inizio anno a tutti i caseifici che lo richiederanno, pari a 75.000 forme-quota, più lo 0,8%, pari a 40.000 forme-quota, ai caseifici che andranno oltre quota alla fine dell’anno – ha spiegato il Direttore Generale – Quest’ultimo incremento verrà suddiviso proporzionalmente al costo aggiuntivo che ogni caseificio deciderà di maturare”.

Approvate dal 99,45% dei consorziati anche modifiche al disciplinare di produzione, tra le quali spicca l’obbligo che le vacche siano tutte nate e allevate nella vasta zona di produzione del Grana Padano. Con il 99,46% sì anche ad alcune modifiche del packaging.
Infine, la tecnologia applicata per necessità nelle assemblee degli anni più duri del Covid diventa d’uso comune. Con le necessarie modifiche statutarie è stata sancita all’unanimità la facoltà di partecipare alle Assemblee e al CDA anche in modalità online.